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DRITTE RIMORCHIADONNE

MOTIVAZIONE


La motivazione è l’espressione dei motivi che inducono un individuo a un’ azione, e determinano il suo comportamento verso una meta prefissata , ogni atto che viene fatto senza motivazione ha buone probabilità di insuccesso.

La motivazione non è essenziale solo nel rimorchio ma in un tutte le cose della vita. Possiamo fare qualsiasi cosa se crediamo in noi stessi e siamo motivati anche se partiamo da zero.

Abbiamo numerosi esempi a disposizione, molte sono le persone nel mondo che hanno avuto successo, e non posso fare a meno di raccontare la storia di uno dei miei miti preferiti : “ Sylvester Stallone”.

Stallone nasce a Hell’s Kichen un quartiere povero di Manhattan a New York, Il padre è un barbiere di origine pugliese e la madre è un’astrologa di origine ucraina e francese.

Durante il parto la madre di Sylvester ha avuto delle complicazioni il medico è stato costretto ad utilizzare il forcipe per prelevare il futuro Rambo , e così gli recide un nervo facciale, causandogli una lieve paralisi del lato sinistro del volto, ricordo che un critico cinematografico disse:” come fa un uomo con una sola espressione a fare l’attore”?

La vita coniugale dei suoi genitori peggiora notevolmente,e ad aggravare ancora di più la situazione sono i problemi di alcolismo da parte della madre, inevitabilmente avviene il divorzio e Sylvester e suo fratello minore Frank rimangono a vivere con il padre. In seguito alla sua situazione famigliare Stallone vive un’infanzia difficile, compiuti i 15 anni si trasferisce a Filadelfia per vivere con la madre che nel frattempo si è risposata e ha dato alla luce una figlia. Frequenta insieme al fratello una scuola privata di stampo svizzero, ma ha una serie di lacune scolastiche ed è costretto a cambiare scuola senza mai raggiungere buoni risultati, tuttavia riesce ad ottenere una borsa di studio, vinta per meriti sportivi, lo sport lo aiuta a superare i problemi fisici che aveva dall’infanzia e la borsa di studio gli da la possibilità di iscriversi alla University of Miami , scegliendo la facoltà di Arte Drammatica.
Durante gli studi per mantenersi svolge diversi lavori, dal buttafuori nei locali notturni al pulitore di gabbie negli zoo. Ad un certo punto abbandona gli studi, e qui cito una frase che Stallone ha rilasciato alla stampa:

“Ho piantato gli studi perché un professore mi ha messo davanti la foto di un barbone e mi ha detto che se non studiavo di più il mio destino era quello. Che villano! Era puro e semplice terrorismo. Gliel’ho detto e me ne sono andato sbattendo la porta. Non è che non lo abbia rischiato, ma alla fine un barbone non sono diventato”.

Sly non si da per vinto il suo sogno è quello di diventare un attore famoso e così fa qualche comparsa in vari film di serie B, partecipa anche in un film po***grafico,non riscuote successo,ma non si ferma, è determinato e insegue il suo sogno con costanza. Si trasferisce in California a San Fernando Valley dove hanno sede le compagnie più conosciute nel campo della produzione cinematografica e televisiva. Partecipa con perseveranza a ogni casting, ma si sente dire continuamente che non è portato per il cinema, che ha una bruttissima voce e la sua faccia assomiglia a quella di un pugile suonato.

La sua situazione economica è disastrosa,la sua macchina da trenta dollari si rompe e non può permettersi di portarla dal meccanico, non ha nemmeno i soldi per pagare l’affitto di un appartamento talmente piccolo che è possibile aprire contemporaneamente la porta d’ingresso e la finestra senza bisogno di alzarsi dal letto. Litiga continuamente con sua moglie perché lei vorrebbe che si cercasse un lavoro normale, ma lui non molla , e non ci pensa minimamente di cercarsi un lavoro normale, il suo obbiettivo è uno solo “fare l’attore”.

Per tirare avanti vende tutti i gioielli della moglie, a questo punto lei lo lascia e sly rimane solo con il suo cane, ma dopo un po’ è costretto a vendere anche il cane, il suo migliore amico, gli vuole molto bene ma non può più comprargli da mangiare, lo cede per pochi dollari ad un ragazzo del posto. Dopo aver venduto il cane torna a casa e piange, questo è il punto più basso della sua vita.
Dopo un paio di settimane assiste ad un incontro tra il grande Muhammad Alì e un pugile bianco, sconosciuto di nome Chuck Wepner .Lo sconosciuto mette a dura prova il grande campione e riesce a sferrare un colpo micidiale alla nona ripresa buttando al tappeto Alì. Nessuno si sarebbe aspettato che uno sconosciuto fosse in grado di fare una cosa del genere al campione del mondo.
Muhammad vince ma con grande difficoltà alla dodicesima ripresa.

In quel preciso momento a Sylvester Stallone viene l’idea del personaggio di Rocky.

Finito l’incontro si precipita a casa e incomincia a scrivere il copione del celebre film, si prende delle capsule di caffeina per rimanere sveglio e scrive per tre giorni e tre notti consecutive, dà alla luce novanta pagine di copione , ovviamente non sono definitive, ma sono la base e quindi l’idea di un grande film che ha avuto uno straordinario successo.

Sly presenta la storia che ha scritto a diversi produttori e come al solito riceve molti rifiuti, ma non demorde, continua a presentare il suo progetto ad altri, e un bel giorno due produttori “Bob Chartoff e Irwin Winker” entusiasti decidono che la storia è molto bella e offrono a Stallone venticinquemila dollari, per lui sono molti soldi vista la sua situazione finanziaria, ma la trattativa si ferma, appena esprime l’intenzione di essere il protagonista del film, i due produttori incominciano a ridere “ dimenticatelo, non sei in grado di recitare questa parte, fare l’attore non fa per te, non puoi fare il protagonista , al massimo ti facciamo fare la comparsa!”. I produttori sono intenzionati a dare la parte da protagonista ad attori già affermati, ma Sly rimane fermo sulla sua idea “Rocky sono io, e nessun altro può interpretarlo meglio di me!”. Ma i due produttori credono nel progetto Rocky e aumentano la posta purchè Stallone non reciti nel film, da venticinquemila arrivano a centomila, centocinquantamila, duecentomila, fino a trecentosessantamila dollari, più l’offerta saliva e più era difficile dire no “sentivo dentro di me che era la cosa giusta da fare. Sapevo con sicurezza che se il film avesse avuto successo senza di me, non me lo sarei mai perdonato e sarei arrivato al suicidio! Ero vissuto con pochi soldi fino a quel momento e avrei potuto continuare a farlo ,ma non potevo buttare via l’opportunità della mia vita!”.

Alla fine della trattativa i due produttori cedono , e danno a Stallone l’opportunità di recitare come protagonista nel film offrendogli i venticinquemila dollari iniziali e un budget ridotto per la produzione del film.

Una volta ottenuto quello che voleva, Sly si precipita dal ragazzo a cui aveva venduto il cane , ma il tipo si era affezionato e non aveva intenzione di darlo indietro, ma anche in questa situazione Stallone è determinato ed è disposto a qualsiasi cosa per raggiungere il suo scopo, così inizia un’altra trattativa e alla fine riesce ad avere indietro il suo cane in cambio di cinquemila dollari ed una piccola parte nel film per il ragazzo.

Il cane si chiama “Birillo” e lo ha fatto recitare nel film di Rocky .

Con questa storia voglio far capire a tutti che essere motivati e determinati è di fondamentale importanza . Non dobbiamo abbandonare i nostri sogni se ci sono delle difficoltà ,ma bisogna perseverare, se ci applichiamo e crediamo in quello che stiamo facendo abbiamo buone probabilità di ottenere risultati, altrimenti ci accontentiamo e chi si accontenta gode solo a metà, questo vale sia con le donne che per la vita in generale.

Quando nel febbraio del 1977 Sylvester Stallone ricevette l’Oscar per il miglior film dell’anno ripensò con grande soddisfazione a tutte le difficoltà che aveva incontrato, a tutti i sacrifici e le perdite che ha dovuto subire e a tutti i no che aveva ricevuto, e a tutte quelle persone che gli avevano riso in faccia.

Ma proprio come Rocky Balboa ha steso tutti al tappeto e ha gridato al mondo intero: “Adriana ce l’ho fatta!”

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RIMORCHIADONNE
13 anni fa

Complimenti Giacomo! Mi fà piacere che hai condiviso con noi la tua storia…

Giacomo
Giacomo
13 anni fa

Cari amici di Rimorchiadonne, le motivazioni sono davvero tutto. Vi racconto una storia che mi riguarda in prima persona, ovviamente non epica come quella di Stallone, ma comunque vera e vissuta. Io da molto tempo sono appassionato ai mercati finanziari, specialmente per quanto riguarda prodotti ad altissimo rischio, al punto di aver lasciato un lavoro "sicuro" (oggi sappiamo tutti che il lavoro sicuro non esiste più) costituito dall' azienda del mio babbo, con suo ovvio risentimento. Avevo un indubbio talento, e in seguito alle mie sofisticate operazioni, il conto in banca cresceva, al punto di acquisire anche eccessiva confidenza. E… Leggi il resto »

Anonimo
Anonimo
13 anni fa

Caro Rimorchiadonne, questo è l'articolo più bello che ho letto finora sul tuo blog! Sono da sempre un fan di Stallone ma non ero al corrente della sua storia personale…leggendola mi sono messo letteralmente a piangere, soprattutto per la storia del cane. Questo significa che non importa in quale situazione ci si trovi(anche la più terribile), ma bisogna sempre lottare per raggiungere i propri obiettivi senza mai arrendersi di fronte alle difficoltà! Questo articolo ha risvegliato in me una grande motivazione interiore che non credevo di possedere.. Infinitamente Grazie Daniele, sei un grande!

Anonimo
Anonimo
13 anni fa

Sono Loris,il ragazzo che ti ha scritto un paio di volte,per la cameriera o la doccia alla ragazza 2 anni fa…
Sly Stallone è il mio mito,io sono un fan accanito,e ho circa 36 dvd dei suoi film,e la sua storia la conosco benissimo.La faccenda delle capsule di caffeina dimostra la determinazione che aveva,è un esempio da imitare.E come disse lui stesso 10 anni dopo al film "Over the Top"bisogna lottare,che il mondo è pronto a schiacciarti in qualsiasi modo e devi saper lottare per ottenere cio' che vuoi.Ti ringrazio per aver citato il mio attore preferito,FORZA SLY